mercoledì 18 marzo 2015

Toni premiato col Beppe Viola '15: «Io miglior bomber italiano? Gli altri dove sono?»

Luca Toni - Foto Galas da trentinocorrierealpi.gelocal.it
Ieri, il bomber e capitano gialloblù, Luca Toni, è stato premiato ad Arco (Trento) con il “Beppe Viola” 2015 per la sua magnifica carriera e per le sue doti personali.

Queste le sue dichiarazioni al ricevimento dell’importante riconoscimento, consegnatogli al termine della cerimonia di premiazione del "Torneo Città di Arco - Beppe Viola".

«Sono felicissimo di questo premio, soprattutto perché arriva dopo la bella prova sia mia che della squadra contro il Napoli. Dopo le ultime disfatte non eravamo messi bene in classifica, abbiamo parlato e abbiamo fatto quadrato. L’unica maniera per uscire da quella brutta situazione era quella di tornare ad essere quelli d’inizio torneo. Combattivi su ogni palla e mettere in campo più grinta. Il malumore dei tifosi dopo Genova e il successivo confronto con loro, ci ha dato una spinta in più».  

Sul prossimo impegno in casa della Lazio: «E’ una grandissima squadra. I due esterni che hanno in fascia sono determinanti, la difesa è piuttosto arcigna e nel complesso fanno girare molto bene la palla. Contro di noi non ci sarà l’attaccante titolare, ma Miro Klose non può essere considerato da meno. La gara sarà difficile ma noi siamo più sereni e più consapevoli dei nostri mezzi. Bisogna correre tanto. Solo così puoi essere competitivo con squadroni del genere. Il mio futuro? Vedremo. A giugno valuterò se avrò ancora voglia di allenarmi, fare sacrifici e sentire l’adrenalina della domenica. Vedremo anche che dirà la società».

Sulla possibilità di battere il record di Mascetti: «Non è la mia priorità, ma sarebbe bello batterlo. Vorrei tanto fare una tripletta per portare il pallone alla mia bimba. Sono contento di essere il miglior marcatore italiano della Serie A, ma bisognerebbe chiedersi gli altri dove sono andati a finire. Se mancano è perché non giocano, in quanto a loro vengono preferiti gli stranieri. Ciò si ripercuote sul nostro calcio e quindi sulla Nazionale. Invece bisogna puntare più sugli italiani e soprattutto sui giovani che devono essere meno superficiali e curare più la passione per questo sport. Il settore giovanile dell’Hellas è un esempio per tutti perché sta lavorando molto bene. Gli Allievi sono arrivati in finale al Torneo di Arco, mentre la Primavera è arrivata alla finalissima della Coppa Carnevale».


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