venerdì 10 aprile 2015

Mandorlini: «Domani servirà concentrazione e coraggio. Il presidente? Ha ragione!»

Andrea Mandorlini - Foto: www.larena.it
Conferenza stampa pre-match di Andrea Mandorlini. L’allenatore del Verona ha illustrato la gara che domani l'Hellas disputerà contro l’Inter.

«Non so se giocheremo come col Napoli, ogni partita ha una storia a sé e l’Inter ha differenti caratteristiche rispetto ai partenopei. Di sicuro per pareggiare l’handicap qualitativo dovremo giocare con grande intensità ed avere uno spirito battagliero. Non dovremo mancare neppure di concentrazione e nel coraggio. Questi  squadroni appena possono ti colpiscono».

Sulla formazione: «A parte Ionita abbiamo recuperato tutti e siamo contenti. Abbiamo tante scelte e i giocatori lo sanno. Fino all’ultimo tutti possono essere chiamati in causa».

Sui suoi precedenti nerazzurri: «Tifavo l’Inter fin da bambino. Poi ho avuto la fortuna di giocarci e di vincere con quella maglia. Ora però faccio l’allenatore, non l’ho mai battuta e mi piacerebbe farlo».

Sul 2-2 dell’andata: «Ricordo benissimo quella serata. Ho ancora in mente il magnifico numero di Saviola e l’altrettanto bel gol di Nico Lopez. Meritavamo di vincere ma non ci siamo riusciti. Ora vediamo domani. I momenti son cambiati ed anche per loro non è un periodo felice. Saranno carichi e vorranno fare risultato per lanciarsi con più tranquillità nel prossimo impegno che sarà il derby contro il Milan».

Sul 3-3 contro il Cesena: «Peccato, perché la stavamo giocando come l’avevamo preparata ed ormai era indirizzata verso la vittoria. Ma lasciamo perdere le arrabbiature. Rimaniamo concentrati e coraggiosi».

Su Toni: «A lui va ogni merito. Si è rimesso in discussione e col lavoro sta ottenendo risultati fantastici».

Sul finale di stagione: «Avremo partite importanti e i segnali sono quelli che dovremo stare lì fino alla fine. I punti vanno conquistati contro chiunque a cominciare con l’Inter. Se ci riusciremo può darsi che aumenteremo il vantaggio sulla terzultima».

Sulle parole del presidente Setti, in settimana: «Ha ragione. Come io pretendo dai miei giocatori, lui pretende dai suoi collaboratori. Dobbiamo cercare di fare sempre il massimo per non arrivare ad una salvezza risicata».




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