In vista della sfida di domenica
prossima, 13 settembre tra Hellas e Torino, abbiamo intervistato l’ex portiere
sardo Renato Copparoni che in passato ha vestito le maglie non
solo del Cagliari, ma anche del Torino e del Verona. Oltre a parlare del match
tra gialloblù e granata, ci siamo soffermati a focalizzare gli aspetti della
nuova rosa a disposizione di Mandorlini.Domenica 13 settembre si scontreranno le tue ex: Hellas-Toro. Che gara sarà? «Sfida aperta, penso si possa vedere un buon calcio. Il Verona reduce dalla sconfitta di Genoa, vorrà certamente rifarsi e il Toro in questo momento è in salute e psicologicamente motivato. Quindi mi aspetto una bella partita».
Rispetto all’anno scorso il Verona ha una rosa più ridotta, ma più tecnica. Che giudizio esprimi su queste scelte di mercato? «Bigon e Mandorlini quest'anno hanno puntato un po' più alla qualità scegliendo anche giovani interessanti, vedi Viviani e Wszolek ma non hanno tralasciato l'esperienza acquistando giocatori del calibro di Souprayen, Siligardi e Pazzini. Secondo me acquisti azzeccati per come dovrà giocare il Verona. Sulla carta potrebbe essere anche superiore all'anno scorso però è sempre il campo che dà il responso finale».
In rosa ci sono Toni,
Pazzini e Siligardi. Riuscirà
il mister a farli coesistere? Se così fosse, forse dovrebbe rinunciare al 433,
preferendo un 4312… «La
scelta di Pazzini dà un arma in più e potrebbe giocare al fianco di Toni e dare
lui un maggior apporto alla squadra facendo rifiatare Toni. Mandorlini potrebbe
anche optare per un 442».
Il secondo portiere gialloblù è il giovane Pierluigi Gollini. Di lui si parla un gran bene e si dice che rappresenti il futuro del Verona. Riuscirà a scalzare Rafael già in questa stagione? «Il secondo portiere credo che sia Coppola che dà ampie garanzie. Gollini non lo conosco e non posso esprimermi. Per quanto riguarda Rafael dico solo che il campo ha già dato la risposta».
Quest’anno l’Hellas, ce la farà a piazzarsi nella cosiddetta “parte sinistra” della classifica? «L'obiettivo della squadra è prima possibile raggiungere la salvezza, poi giocarsi le sue carte per un posto in Europa che da ex gli auguro fortemente».
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