lunedì 14 marzo 2016

L'EDITORIALE: Orgoglio e carattere: maglia onorata

13-03-2016 - Fiorentina-Verona 1-1 (foto, tuttosport.com)
Il precipizio è sempre più vicino per l’Hellas, ma la prestazione espressa al Franchi, ha fatto capire che i veneti, hanno tutta l’intenzione di salvare almeno la faccia e l’onore. Giusto e doveroso mantenere questi principi. Per sé stessi e per la piazza. I tifosi vogliono proprio un atteggiamento del genere. Guai a calarsi le braghe a prescindere. Se retrocessione sarà, dovrà comunque avvenire con dignità. Sporcandosi la maglia.

Con la Viola non si sarà vinto, ma l’impresa è stata sfiorata. Peccato per un 1° tempo così soft. Giocando a ritmi talmente bassi, se il Verona avesse dimostrato un comportamento  più grintoso e determinato, avrebbe sicuramente messo maggiormente in difficoltà i padroni di casa. Però si proveniva da due ko consecutivi, l’avversario era un big ed è chiaro che in un confronto di tale portata, i timori acuiscono.

Ma è anche vero che a ‘sto punto della stagione, con una classifica così deficitaria, una squadra dovrebbe giocarsi sempre il tutto per tutto. E più che pensare a difendersi, forse sarebbe stato meglio provare subito a darle. È arrivato un punto ma potevano essere 3. Dispiace per le gare contro Udinese e Sampdoria, buttate alle ortiche. Con altri due risultati utili, le speranze di salvezza sarebbero state superiori.

In terra toscana, l’Hellas inizialmente sceglie la prudenza e manda a soqquadro i piani di una Fiorentina non brillante e a corto di idee. I gigliati non fanno altro che collezionare uno sterile giro-palla, imbrigliati da un Verona ben coperto e pronto al rilancio. Delneri schiera un 4-2-3-1 (Greco dietro Toni), che non vai mai in affanno. Soffre un po’ la vivacità di Tello, ma per il resto controlla bene. Proprio dal nr 27 viola, nasce il gol dell’1-0 di Zarate. Di occasioni da rete non ce ne sono state altre. Né da una parte, né dall’altra.

Il carattere scaligero si manifesta nella ripresa. I gialloblù alzano il baricentro, sono più propositivi e mettono pressione. Niente di trascendentale, ma la voglia di recuperare c’è. Via via, aumenta la convinzione di potercela fare. Delneri, posiziona Ionita dietro Toni e butta nella mischia forze fresche. L’ultimo quarto d’ora è da applausi. Toni sfiora il pari, viene negato un rigore a Rebic, ma l’1-1 di Pisano, arriva lo stesso. Non basta. L’Hellas vuole tutta la posta in palio e per poco non la ottiene con Siligardi al 90’. Nell’ultimo minuto di recupero, Gollini è magistrale su Kalinic, ma un nuovo ko sarebbe stato ingiustizia pura. Ora il Carpi. Che i giochi-salvezza si riaprano o meno, poco importa. Prima di tutto: sudore e rispetto per i colori.
                                                                                                        ANDREA FAEDDA 

Pezzo pubblicato anche su Tggialloblù:
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