giovedì 21 aprile 2016

L'EDITORIALE - “Veronagonia”, in attesa della matematica

20-04-2016 - Empoli-H.Verona 1-0 - foto Grigolini
Il popolo dell’Hellas non vede l’ora che questa disgraziata stagione termini. Non la si sopporta proprio più. Il supplizio e lo strazio, sportivamente parlando, sono enormi. Per i tifosi ma senz’altro anche per i giocatori, lo staff tecnico e per chi sta nella stanza dei bottoni. Poi, via alla ricostruzione. In Serie B. Desolatamente. Un Campionato da cui ci si aspettava quanto meno un cammino tranquillo, si è tramutato in un'autentica sofferenza senza fine. Ed il "game over" purtroppo non è ancora arrivato. A decretare la virtuale retrocessione in cadetteria del Verona è stata la debacle casalinga contro il Frosinone e a tutt’oggi, dopo l’incontro con l’Empoli, la matematica ancora non dà il verdetto definitivo. Potrebbe arrivare stasera, se il Carpi a sorpresa sbancasse San Siro. Altrimenti si attenderà la prossima partita. Lunedì, al Bentegodi contro il Milan, avverrà il “liberation-day”? Per quanto riguarda la sentenza, presumibilmente sì, ma da giocare rimarrebbero ancora altri 3 match. Insomma, meno di mese di ulteriore tortura, prima della chiusura del torneo che avverrà domenica 15 maggio. L’ultimo goccio di fiele.

Le intenzioni del Verona erano quelle di tenere vive le speranze di salvezza fino all’ultima giornata, in modo tale che ogni sfida avrebbe contato qualcosa. Ed invece ha saputo rovinare tutto. La sua coda di Campionato è paragonabile soltanto ad inutili amichevoli. La prima delle quali si è giocata ieri, al Castellani di Empoli.

I gialloblù si son dimostrati vogliosi, propositivi e a tratti hanno anche fatto loro la partita, puntando sull’orgoglio. Ma non è bastato. Nonostante il conto delle occasioni da rete alla fine li veda in vantaggio per 14 a 8, anche dalla piazza empolese è arrivata una sconfitta che ha evidenziato i soliti limiti.

Delneri ha riproposto Samir al centro della difesa, con Souprayen a sinistra. In mezzo al campo c’era Greco ad aiutare Viviani, mentre sulla trequarti riecco Siligardi e Wszolek. A giocar come unica punta ecco Pazzini e non Toni (entrerà al 53’ ed uscirà per un guaio muscolare al 74’).

La gara è vivace, i ritmi sono buoni ed i migliori in campo sono i portieri. Al Verona viene negato un sacrosanto rigore che probabilmente, come ha detto il mister di Aquileia nel post-match, avrebbe cambiato le sorti del confronto. Ma a questo punto, non val proprio la pena di prendersela. Se non per giustizia. Nella ripresa gli scaligeri partono bene (traversa di Pisano su tiro cross), ma vanno in svantaggio al 51’ (Maccarone). Delneri butta in campo forze fresche per arrivare al pari, ma ogni sforzo resta vano.
                                                                                                       
                                                                                                                       ANDREA FAEDDA

Pezzo pubblicato anche su Tggialloblù
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