lunedì 2 marzo 2015

L'EDITORIALE: Capitan Silver e i suoi pirati… nell’Isola del Tesoro

Foto: Francesco Grigolini - Fotoexpress
In questo momento del Campionato, vedere il nostro Verona vincere dopo 15 anni a Cagliari, squadra dell’intera splendida terra di Sardegna, mi ha fatto venire in mente il celebre romanzo di Stevenson. E con i punti preziosi che la sfida-salvezza metteva in palio, l’accostamento ci sta tutto.

Dunque è proprio il caso di dire che Capitan Silver-Mandorlini (coi suoi capelli d’argento, appunto… Silver) e i suoi pirati hanno davvero conquistato l’Isola del Tesoro. Un bottino da 3 punti d’oro massiccio.

E ora? Che sospiro di sollievo e come si sta meglio!

Dopo la gara contro il Genoa sembra che l’Hellas finalmente si sia davvero ritrovato. Prima la buona prestazione contro la Roma, poi un’altra splendida performance in terra rossoblù. Perché alla fine contano i risultati e il raggiungimento della salvezza. E a quota 28 possiamo affermare che ci siamo quasi.

Lo scontro si è messo subito bene e se sullo 0-0 l’obiettivo era il “controllo del territorio” senza strafare, il match si è incanalato ancora meglio a partire dal minuto nr 9 quando si è andati in vantaggio.

I veneti già belli solidi là dietro, appena hanno trafitto i padroni di casa con il solito corsaro Luca Toni (10° gol stagionale e a -4 dalla vetta della classifica marcatori), si sono difesi ancora meglio, consci di poter portare a casa tutto il bottino.

Il Cagliari ha fatto quel che poteva ma il suo gran possesso palla si è rivelato assolutamente sterile. I gialloblù rimanevano compatti, concentrati e ringhiavano dalla propria trequarti lasciando poche alternative agli uomini di Zola. Buona la prova di Rafa Marquez (che da bravo pirata ci stava per lasciare pure un occhio) e di Moras. E tanti complimenti ai guerrieri Hallfredsson e Sala, nonché al portatore d’acqua Tachtsidis.

Nella ripresa poi, ecco che Silver-Mandorlini, lancia il suo “fedele” bucaniere Junito Gomez che subito lo ripaga chiudendo definitivamente l’incontro salvezza. Il Cagliari s’è dannato l’anima, ma non c’è stato niente da fare: il galeone scaligero proprio non voleva saperne di restituire il forziere col prezioso contenuto. E anche se alla fine, un colpo (ad opera di Conti) lo si è subito, l’importante è stato levare l’ancora e ripartire indenni. Con il resto della “ciurma-tifoseria” ad impazzire di gioia nel settore ospiti.

Andrea Faedda


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