domenica 8 marzo 2015

L'EDITORIALE: Vicini ad un'impresa che prima o poi centreremo

Foto: Francesco Grigolini - Fotoexpress
Oddio, va già benissimo così. Sia per ciò che è accaduto in campo e sia per come è arrivato questo 2-2. Ma stavolta la 1^ vittoria a San Siro l’abbiamo accarezzata sul serio. Il Milan di ieri non è sembrato irresistibile, anzi. Ha rimarcato le proprie pecche che da qualche tempo hanno posto Pippo Inzaghi sulla graticola. A mettere ancor più le dita sulle piaghe rossonere, c’è stato un ottimo Verona. E chissà se il gol di Nico Lopez, sarà decisivo per far saltare il tecnico milanista, come lo fu per Mazzarri, ex-allenatore dell’altra Milano, quella nerazzurra.

Sì, l’Hellas poteva farcela. Ben arroccato dietro l’11 gialloblù ha interpretato la gara sulla falsariga di quella giocata al Bentegodi contro la Roma e di quella vinta per 1-2 al Sant’Elia di Cagliari.

I padroni di casa rimanevano senza idee e con pochi spunti offensivi, restando imbottigliati dall’astuta tattica veneta. Sui volti dei rossoneri c’erano tanti bei punti interrogativi, mentre gli scaligeri erano ben felici d’interpretare il match proprio come l’avevano preparato: controllo (abbastanza agevole) degli avversari e via alle ripartenze appena possibile.

Sala sull’esterno basso di destra, si è mostrato ancora una volta giocatore duttile con gamba e corsa, pronto ad imbastire gli eventuali veloci contropiedi gialloblù. E dall’altra parte ecco Pisano a contrastare Cerci. Al centro Moras faceva buona guardia, aiutato da Marques.

In mezzo al campo il lavoro sporco veniva effettuato da Tachtsidis, Hallfredsson e Ionita che ringhiavano sui portatori di palla locali, aiutati sia da Jankovic che da Gomez. In avanti il solito Toni, pronto a ricever palla e a far salire i suoi compagni.

Guarda caso, i primi graffi li hanno sferrati gli ospiti. I diagonali di Sala prima e di Jankovic poi erano il preludio al vantaggio veronese materializzatosi con Toni su rigore, dopo l’ingenuità di Muntari su Ionita. Lo stesso moldavo verso la mezzora stava addirittura per raddoppiare e se lo 0-2 si fosse verificato non ci sarebbe stata più partita. I rossoneri si limitavano a tiri da lontano: pericoloso quello di Mexes al 32’. Ma poco più tardi ecco il pari locale. I gialloblù che fino ad allora erano stati impeccabili, con Jankovic restituiscono il favore al Milan, commettono l’errore (fallo in area su Mexes) che ha permesso a Menez  di pareggiare.

La ripresa prosegue com’era finito il primo tempo ed i rossoneri vanno in vantaggio in modo del tutto casuale. Da un campanile in area gialloblù (presunto fallo di Pazzini su Marques), la sfera va a Mexes il cui diagonale viene ribattuto da Pisano sui piedi del suo compagno Tachtsidis e termina in rete. Ai milanisti non sembra vero perché i 3 punti stavano cadendo dal cielo. Tocca agli scaligeri rifarsi valere ed azzerare ogni altra possibile azione offensiva casalinga. Le manovre venete si fanno sempre più pericolose, ma il meritato pari non arrivava. Ci voleva il genio “azzecca-cambi” di Mandorlini a rimettere le cose  a posto. Come lo è stato per Gomez una settimana fa in Sardegna, ora è il turno di Nico Lopez. “El conejo” negli ultimi secondi del match, sfrutta l’assist proprio del suo compagno argentino e va a realizzare il meritato pareggio. Un 2-2 frutto degli ingredienti che stanno caratterizzando il Verona di questi ultimi tempi. Grinta, corsa, carattere, concentrazione e spirito di sacrificio. L’Hellas sta dimostrando che può giocarsela con tutti. E ora sotto col Napoli. Intanto godiamoci questo punto. Ma la 1^ vittoria a San Siro, state sicuri… è solo rinviata. 
Andrea Faedda



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