domenica 8 marzo 2015

Mandorlini: «Grande spirito e carattere. Ora siamo diversi…»

Andrea Mandorlini - Foto: www.zimbio.com
Queste le dichiarazioni dell’allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini, rilasciate al termine di Milan-Verona 2-2.

«Siamo contenti. Volevamo fare punti e ne abbiamo conquistato almeno uno. L’obiettivo è raggiunto. Forse potevamo anche vincere ma va bene così. Non abbiamo mai mollato e Nico Lopez ci ha permesso di pareggiare una partita che non meritavamo di perdere. Abbiamo creato tante premesse però non veniva. Poi però, siamo stati premiati. Il loro secondo gol per me era da annullare. Sono stato espulso per proteste non solo per quello ma anche per le perdite di tempo dei rossoneri e per il fallo di mano di Bonaventura che non è stato ammonito. All’intervallo mi sono arrabbiato perché non dovevamo sederci. Sapevo che si poteva fare meglio. Gli errori come al solito li abbiamo pagati caro ma l’importante è stata la reazione. Dopo Cagliari, siamo diversi. Siamo più consapevoli. Giochiamo e abbiamo la testa più libera. Guai però ad abbassare i toni e la guardia. Ci sono tante partite da giocare per cui le insidie non mancano. Possiamo giocarcela con tutti. Col Napoli sarebbe una bella rivincita come oggi. Qui a San Siro contro il Milan erano 15 anni che il Verona non otteneva punti e finalmente eccolo qua».

Su Nico Lopez eroe di San Siro: «Sì, mi son ricordato che qui a San Siro aveva già segnato all’Inter, mi serviva un giocatore così e l’ho buttato dentro».

Sullo “scavino” di Toni: «Non l’ho voluto vedere. Ho sentito solo il boato. In allenamento si stava preparando in mille maniere. E’ andata bene».

Su Pisano e Sala: «In difesa mi serviva un giocatore diverso a sinistra che contrastasse Cerci, quindi ho optato per Eros. Per quanto riguarda Jacopo ha fatto davvero una grande prestazione. Può giocare in tanti ruoli ed è importante averlo recuperato dopo 6 mesi».  

Su Rafael: «Si sta riallenando. Ha ripreso ed ora tocca a lui farsi trovare pronto. Deciderò di volta in volta».

Sui tifosi: «In ogni campo danno lezione di tifo. I nostri sostenitori non sono secondi a nessuno».




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