martedì 21 aprile 2015

L'EDITORIALE: Alla “festa del gemellaggio” finalmente ridiamo anche noi!

Foto: Francesco Grigolini - Fotoexpress
Non vogliatemene! Con i viola e i blucerchiati finisce come finisce, si ride e si scherza ugualmente. Ma se si vince, la contentezza e la voglia di farsi due risate aumenta. Eccome! Diciamo che dopo le ultime batoste con caterve di gol sul groppone ad opera dei nostri gemellati, l’Hellas si prende una bella rivincita.

Lo fa a Firenze giocando una gara molto attenta, mettendo in campo voglia, sacrificio e coraggio. Insomma la strigliata settimanale di Sogliano ha fatto bene. Ai ragazzi ogni tanto bisogna ricordarglielo.

Non è dello stesso avviso il mister che a parte il blackout interno contro il Cesena (da 3-0 a 3-3), non ha visto segni di relax. Mandorlini era pronto a scommettere che al “Franchi” i suoi avrebbero fatto bene. E… ha avuto ancora una volta ragione! È lui che conosce “il polso” della sua squadra e ci ha visto giusto nuovamente.

Sì, la salvezza è ormai acquisita ma guai a staccare la spina. La maglia va sempre onorata.

Il suo Verona ha dimostrato di non aver finito la birra ed affronta i più quotati avversari con concentrazione, sempre pronto a ripartire. Dopo un primo tempo senza particolari emozioni, in cui il gran possesso palla gigliato andava a sbattere contro il muro gialloblù, è la ripresa che si fa incandescente.

Alla fine, il rigore concesso alla Fiorentina e che poteva dare al match un accento decisamente toscano, si è rivelato fatale proprio ai padroni di casa. La superparata di “San Rafael” ha caricato i veneti a tal punto da volerci provare fino al 90’, raggiungendo un successo eccezionale grazie alla zampata del franco-marocchino Obbadi, al suo primo centro stagionale.

Il Verona con i suoi 36 punti ha raggiunto in classifica il Sassuolo (prossimo avversario al Bentegodi) e i cuginastri del Chievo, scavalcando Udinese ed Empoli. E a 13 lunghezze dalla terzultima si può dormire su due guanciali.

Ma come dice il mister: «Visto che mancano ancora 7 match, perché non provare a toglierci altre belle soddisfazioni?».    

Andrea Faedda 


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