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| Foto: Francesco Grigolini - Fotoexpress |
Lo fa a
Firenze giocando una gara molto attenta, mettendo in campo voglia, sacrificio e
coraggio. Insomma la strigliata settimanale di Sogliano ha fatto bene. Ai
ragazzi ogni tanto bisogna ricordarglielo.
Non è
dello stesso avviso il mister che a parte il blackout interno contro il Cesena
(da 3-0 a 3-3), non ha visto segni di relax. Mandorlini era pronto a
scommettere che al “Franchi” i suoi avrebbero fatto bene. E… ha avuto ancora
una volta ragione! È lui che conosce “il polso” della sua squadra e ci ha visto
giusto nuovamente.
Sì, la salvezza è ormai acquisita ma guai a staccare la spina. La maglia va sempre onorata.
Il suo Verona ha dimostrato di non aver finito la birra ed affronta i più quotati avversari con concentrazione, sempre pronto a ripartire. Dopo un primo tempo senza particolari emozioni, in cui il gran possesso palla gigliato andava a sbattere contro il muro gialloblù, è la ripresa che si fa incandescente.
Alla fine,
il rigore concesso alla Fiorentina e che poteva dare al match un
accento decisamente toscano, si è rivelato fatale proprio ai padroni di casa. La
superparata di “San Rafael” ha caricato i veneti a tal punto da volerci
provare fino al 90’, raggiungendo un successo eccezionale grazie alla zampata
del franco-marocchino Obbadi, al suo primo centro stagionale.
Il Verona con
i suoi 36 punti ha raggiunto in classifica il Sassuolo (prossimo avversario al
Bentegodi) e i cuginastri del Chievo, scavalcando Udinese ed Empoli. E a 13 lunghezze dalla terzultima si può
dormire su due guanciali.
Ma come
dice il mister: «Visto che mancano ancora 7 match, perché non provare a
toglierci altre belle soddisfazioni?».
Andrea Faedda

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