mercoledì 21 ottobre 2015

L'EDITORIALE: Avanti così per assoluta sicurezza o per paura?

18-10-2015 - Esce Siligardi ed entra Helander - Foto: Grigolini
L’Hellas è ancora l’unica squadra senza vittorie in Serie A. La classifica piange e quanto fatto vedere contro l’Udinese non è gratificante. Davvero troppo poco. «Gruppo poco amalgamato» è stato detto a fine gara dal ds Bigon e «I vari infortuni hanno ritardato l’affiatamento. A fronte di ciò si continua col mister che non è in discussione». In breve, ci vuole tempo.

Proprio il tempo però, insieme agli avversari, inizia ad essere un serio problema. Servono punti e bisogna farli in fretta. Le altre non sono molto distanti, ma è necessario acchiapparle in fretta. Con Empoli e Frosinone a quota 7, Udinese a 8 e Sampdoria, Chievo e Sassuolo rispettivamente già a 11, 12 e 15, la rosa delle pericolanti si sta assottigliando.

Dopo un avvio così deludente, le decisioni della società di confermare la guida tecnica, danno senz’altro dei cenni positivi e di sicurezza. Nel senso che si crede sempre nel proprio allenatore, rafforzandone la posizione. Del resto poi, in molti casi un subentro non ha pagato e la variazione al momento, viene vista con timore. Dunque or ora, fidiamoci di Mandorlini.

Bisogna trovare dei rimedi al più presto, però. Le varie assenze avranno condizionato di certo le prestazioni, ma non è tutto. C’è dell’altro e la gara con l’Udinese ha rimarcato alcune pecche. L’atteggiamento in primis. Il Verona ancora una volta è apparso poco determinato e la sua manovra troppo lenta e compassata. Non c’era la giusta cattiveria ed il gioco latitava. Si è cercato di far qualcosa avendo a favore il possesso palla, ma senza imprevedibilità (quanti lanci lunghi!) fai fatica. L’unico tiro in porta pericoloso fino al gol su rigore di Pazzini è stato quello del friulano Fernandes al 5’, smanacciato come un pallavolista da Rafael. Poi è vero che il portiere brasiliano si rifà al 44’ parando all’incrocio la punizione di Lodi, ma compie pure un nuovo “paperone” all’84’, favorendo l’1-1 finale. A che son dovute queste continue carenze dell’estremo difensore? E come mai la squadra sembra avere sempre il freno a mano tirato? Forse c’è tanta preoccupazione (anche se negata) che alla fine va a sfociare nella paura di vincere. Passando alla panchina, non convincono nemmeno alcune scelte del mister. L’ingresso di un ulteriore difensore per la 3^ volta di fila non ha procurato risvolti positivi. Il Verona era già chiuso di suo (baricentro troppo basso con Gomez e Siligardi a far da terzini aggiunti), per cui che segnale ha dato alla squadra l’ingresso di Helander? Serve coraggio e serve graffiare. Insomma, serve cambiare marcia.

                                                                                                       Andrea Faedda

Articolo pubblicato anche su Tggialloblù:
http://www3.tggialloblu.it/pages/445128/hellas_verona/avanti_cosi_per_assoluta_sicurezza_o_per_paura.html

Nessun commento:

Posta un commento