lunedì 29 febbraio 2016

L'EDITORIALE: Brusca frenata, sogno più lontano

28-02-2016 - Udinese-Verona 2-0 - foto, eurosport.com
La sconfitta rimediata contro l’Udinese, ha ridimensionato le possibilità dell’impresa salvezza da parte del Verona. Il sogno (già comunque difficile da realizzare) s’allontana, e se prima le distanze dalla quartultima erano a -7, ora sono a -9. La forbice più larga però era arrivata addirittura a -13. Da allora, di passi avanti ce ne sono stati, ma ovviamente non bastano. Vista la situazione, ha ragione mister Delneri quando afferma che purtroppo, la “condanna” che ha l’Hellas è quella di non sbagliare mai. E quando questo invece succede, ci si ritrova col mondo che crolla addosso. La classifica è troppo compromessa e di certo non si può pretendere di “rosicchiare” punti alle rivali in ogni partita. Sarebbe bello, ma ad una squadra che sta lottando per non retrocedere, è normale che tutte le ciambelle non escano col buco.

In terra friulana, il Verona è partito bene e ha retto il confronto per almeno una ventina di minuti. Tanta intensità, grinta, pressing, reparti corti e voglia d’offendere. Poi qualcosa è cambiato. A mostrare le prime crepe è stata la mediana. Ionita e Marrone sono andati in affanno, mentre sulle fasce, Siligardi e Wszolek non incidevano. Ciò ha influito presto sulla difesa, anche se il gol preso era in fuorigioco. Il pari poteva arrivare all’inizio della ripresa, ma invece è stato incassato quel 2-0 che ha tagliato definitivamente le gambe. I cambi dalla panchina e del modulo (dal 4-4-2 al 4-3-3) non hanno prodotto gli effetti sperati. L’Udinese gestiva e l’Hellas, anche per troppa frenesia non riusciva più a rendersi pericoloso.

Poco impegno? Di sicuro ci si attendeva di più. La maglia va onorata sempre e la speranza, tenuta viva fino alla fine. Inoltre, gli applausi di coloro che seguono la squadra in ogni parte d’Italia, vanno meritati. Al termine della stagione mancano 11 gare, per cui ci sono ancora 33 punti in palio. È necessario concentrarsi sul pratico e vedere che succede di partita in partita. Ogni match è fondamentale e mai come nessun altro lo è il prossimo contro la Sampdoria. In caso di vittoria coi blucerchiati, sperando che l’Inter nel frattempo batta a San Siro il Palermo (quartultima), il gap si ridurrebbe a -6. E con 10 sfide che rimarrebbero da disputare, considerando che l’ultima di esse sarà proprio contro i rosanero, tutti i giochi sarebbero da considerare aperti. Dando uno sguardo al calendario infatti, è ipotizzabile che l’Hellas debba far la corsa proprio sul team di Iachini. Ma ora è giusto focalizzarsi solo sul presente e centrare l’appuntamento con gli uomini di Montella.
                                                                                                    
                                                                                                              ANDREA FAEDDA

Pezzo pubblicato anche su Tggialloblù:
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