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| 28-02-2016 - Udinese-Verona 2-0 - foto, eurosport.com |
In terra friulana, il Verona è partito bene e ha retto il confronto per almeno una ventina di minuti. Tanta intensità, grinta, pressing, reparti corti e voglia d’offendere. Poi qualcosa è cambiato. A mostrare le prime crepe è stata la mediana. Ionita e Marrone sono andati in affanno, mentre sulle fasce, Siligardi e Wszolek non incidevano. Ciò ha influito presto sulla difesa, anche se il gol preso era in fuorigioco. Il pari poteva arrivare all’inizio della ripresa, ma invece è stato incassato quel 2-0 che ha tagliato definitivamente le gambe. I cambi dalla panchina e del modulo (dal 4-4-2 al 4-3-3) non hanno prodotto gli effetti sperati. L’Udinese gestiva e l’Hellas, anche per troppa frenesia non riusciva più a rendersi pericoloso.
Poco impegno? Di sicuro ci si attendeva di più. La maglia va onorata sempre e la speranza, tenuta viva fino alla fine. Inoltre, gli applausi di coloro che seguono la squadra in ogni parte d’Italia, vanno meritati. Al termine della stagione mancano 11 gare, per cui ci sono ancora 33 punti in palio. È necessario concentrarsi sul pratico e vedere che succede di partita in partita. Ogni match è fondamentale e mai come nessun altro lo è il prossimo contro la Sampdoria. In caso di vittoria coi blucerchiati, sperando che l’Inter nel frattempo batta a San Siro il Palermo (quartultima), il gap si ridurrebbe a -6. E con 10 sfide che rimarrebbero da disputare, considerando che l’ultima di esse sarà proprio contro i rosanero, tutti i giochi sarebbero da considerare aperti. Dando uno sguardo al calendario infatti, è ipotizzabile che l’Hellas debba far la corsa proprio sul team di Iachini. Ma ora è giusto focalizzarsi solo sul presente e centrare l’appuntamento con gli uomini di Montella.
ANDREA FAEDDA
Pezzo pubblicato anche su Tggialloblù:
http://www.tggialloblu.it/pages/475845/hellas_verona/brusca_frenata_sogno_piu_lontano.html

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