lunedì 11 aprile 2016

L'EDITORIALE - Nonostante tutto, ancora in pista

10-04-2016 - Napoli-Verona 3-0 - foto calcionapoli1926.eu
La giornata nr 32, sebbene terminata col 3-0 subito al San Paolo, ha regalato al Verona ancora un briciolo di speranza per il suo sogno salvezza. Le dirette concorrenti hanno tutte perso, per cui nessuno ha approfittato del passo falso delle altre. Un nulla di fatto insomma, anche se è ovvio che le partite son sempre meno e di conseguenza anche i punti a disposizione per raggiungere il traguardo. Chi è sopra in classifica, è chiaramente avvantaggiato. Chi sta sotto deve darsi una mossa. Come l’Hellas.

Domenica prossima i gialloblù sono attesi da un nuovo match da non sbagliare. Al Bentegodi ci sarà il Frosinone e la speranza è che la gara assuma connotati diversi rispetto a quelli mostrati contro il Carpi. L’atteggiamento sarà determinante. O gli scaligeri giocheranno col coltello fra i denti per ottenere solo ed esclusivamente i 3 punti, oppure stavolta sarà di certo Serie B.

La sfida contro il Napoli era già di per sé proibitiva, ma i veneti in qualche modo, sebbene i ritmi non risultassero forsennati, hanno dato l’impressione di esser scesi in campo troppo arrendevoli. Infatti, al di là degli episodi arbitrali sfavorevoli (sottolineati da Bigon e Delneri), il Verona è mancato nel carattere e in concentrazione. In poco tempo s’è trovato schiacciato nella propria metà campo, incapace di reagire se non sporadicamente. Le sortite affidata alle sgroppate di Rebic e Wszolek sulle fasce, si son dimostrate assolutamente evanescenti.

A dispetto della gara di Bologna, in questa circostanza non hanno pagato nemmeno le scelte tecniche del mister. Fuori Toni e Romulo insieme a Furman che continua ad essere un oggetto misterioso, come lo è stato Samir fino a poco tempo fa. Là dietro tanta disattenzione. In campo, la coppia formata dal nr 4 brasiliano e da Bianchetti (Moras convocato ma non schierato) non ha retto l’urto partenopeo. Ma chi ha patito di più le offensive di casa è stato Souprayen, sempre in affanno con Callejon. Il francese alla fine ha procurato il rigore del 2-0, lasciando i suoi compagni in 10 per tutta la ripresa.

Il centrocampo non riusciva a recuperare e a far ripartire l’azione, mentre in avanti l’effetto a sorpresa di Gomez 1^ punta, è stato un buco nell’acqua. Nella ripresa i gialloblù si son mostrati più vogliosi e orgogliosi, ma anche con Pazzini in campo dal 52’, ci voleva ben altro per impensierire Reina.
Adesso si aspetta quindi il Frosinone. Con fiducia e speranza. L’Hellas dovrà dare veramente il massimo. È una questione anche di dignità. C'è il rischio infatti, che quel piccolo fuoco di contestazione dei tifosi dopo Carpi, diventi un incendio.
                                                                                                           
                                                                                                          ANDREA FAEDDA

Pezzo pubblicato anche su Tggialloblù:
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