lunedì 2 maggio 2016

L'EDITORIALE: Specchio di stagione? Ma anche no!

Sassuolo-Verona 1-0 - foto, lapresse.it
La gara del “Mapei Stadium”, che ha sancito la 19^ sconfitta in questo Campionato dell’Hellas, è stata considerata dal tecnico gialloblù, Luigi Delneri, per le tante occasioni create e per la poca concretezza, come lo specchio della sventurata stagione scaligera. Giusto o sbagliato? Sinceramente, considerando appunto tutto il torneo, c’è da storcere il naso. Almeno in parte.

Il Verona delle prime 14 partite, sotto la gestione Mandorlini, è stato capace di racimolare solo 6 punti (tutti pareggi), realizzando 10 gol e subendone 24. Analizzandone le prestazioni, è decisamente fuori luogo, affermare che si esprimeva in maniera offensiva, tanto da creare parecchie opportunità da rete e trasformarle in maniera esigua. Tutt’altro. Vuoi per l’inadeguatezza della rosa composta in estate (che comunque in principio faceva ben sperare), vuoi per gli svariati problemi d’infortuni che Mandorlini ha dovuto fronteggiare, vuoi per la “cocciutaggine” dello stesso tecnico, nel non provare una modifica tattica, la macchina ha perso il controllo. L’assetto, perlopiù imperniato sul “tutti dietro”, si era dimostrato palesemente innocuo, il gioco stentava ed i giocatori si erano dimostrati atleticamente blandi e con incomprensibili insufficienze caratteriali.

Poi, Delneri. Con il timoniere di Aquileia, è vero che le cose son cambiate, ma non al punto da affermare che tutti gli incontri son stati giocati all’attacco, con la produzione di tantissime palle gol, mal sfruttate per limiti tecnici o per sfortuna. Piuttosto, ciò che era mutato nei gialloblù, oltre allo schieramento, era la loro maggiore freschezza fisica, mentre il loro essere più coraggiosi, aggressivi e propositivi, si verificò senza dubbio, ma in modo incostante. Questa carenza poi, si manifestò paradossalmente in alcuni match chiave. Poche ma determinanti le gare “ciccate” che di sicuro non hanno rispecchiato la partita di ieri a Sassuolo. Il match del Mapei, può essere paragonabile a quelli con l’Empoli e col Palermo, ma non ad esempio alle sfide proprio coi nero-verdi (all’andata), col Genoa e col Torino. Con queste squadre, il Verona riuscì a pareggiare, ma gettò alle ortiche i rispettivi primi tempi, nell’approccio, nel gioco, mancando a livello motivazionale. Per non parlare poi delle gare di Udine ed in casa contro la Sampdoria, in cui si è perso praticamente senza combattere. Perché quei cali tensione? Sottoporta non si produsse più di tanto ed i gialloblù risultarono impalpabili e sterili. Infine, sempre per gli stessi motivi, le clamorose ed enigmatiche disfatte contro Carpi e Frosinone, hanno decretato la retrocessione in Serie B.
                                                                                                                       
                                                                                                                  ANDREA FAEDDA

Pezzo presente su Tggialloblù:
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