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Souprayen - foto Francesco Grigolini - Fotoexpress
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Tanti applausi alla performance, ma il Verona sconfitto a Benevento, esce
dal Vigorito con rabbia e delusione. E la prima “razione” di esse, viene
servita subito. Caracciolo (6’) stende Ceravolo lanciato a rete e per il gialloblù
è rosso diretto. Ad iniziare “a darle” però, pare proprio che sia stato l’attaccante
giallorosso. Se la terna arbitrale, avesse visto meglio, sarebbe stata un’altra
gara. Ad ogni modo l’Hellas anche in 10 reggeva bene e non soffriva più di
tanto. Anzi. Mister Pecchia scalava Romulo a destra, sulla linea dei difensori
e spostava Pisano centrale, a far coppia con
Bianchetti. Il cerchio quadrava ed i gialloblù, mantenendo comunque difesa e
baricentro alti, attaccavano con prudenza. Illogico metterla sull’intensità ed
allora vai coi ritmi moderati e un intelligente possesso palla, volto ad
offendere. A Bessa e Fossati il compito di coprire, cucire ed inventare, mentre
a Luppi e Siligardi quello d’offrire la corsia preferenziale. I veneti
s’apprezzano per personalità e voglia di fare, mentre il vivace Benevento non
riusciva a venir fuori se non alla mezz’ora: Fossati è costretto a fare i salti
mortali per evitare la capitolazione. Scampato il pericolo è il Verona a
recriminare in zona rete: Souprayen (35’), lanciato da Luppi, spreca lo 0-1. Ma
la “mangiata” è soltanto l’antipasto di ciò che avverrà nella ripresa. E sarà
lì a manifestarsi la 2^ parte d’amarezza scaligera. Intanto però, prima del
riposo, gol del vantaggio campano: spunto di Falco che fa secco Nicolas con una
bordata dal limite.
Nel secondo tempo la musica cambia. L’Hellas alza i ritmi e seppur con
l’uomo in meno, mette sotto i padroni di casa. Al buon gioco del primo tempo,
s’aggiungono maggiori “graffi”, anche se fine a se stessi. A divorarsi l’1-1
prima è Souprayen a tu per tu con Cragno (botta e miracolo del portiere), poi
poco dopo è Siligardi che manda alle stelle a pochi metri dal bersaglio. Nonostante
le loro iniziative, i veneti non riescono a passare e prestano il fianco ai
contropiedi locali, comunque sventati. Pecchia le prova tutte: dai cambi dalla
panchina (dentro Gomez, Fares e Cappelluzzo) alla nuova disposizione 3-4-2, ma
il pari non arriva. Nella parte finale, anche per mancanza di energie, regna
l’equilibrio e a chiudere definitivamente i conti ci pensa... Fares. L’algerino,
al limite della propria area, è in vantaggio su Ciciretti, ma controlla male e
favorisce l’avversario che davanti a Nicolas, non sbaglia: 2-0 e game over. Sabato
prossimo al Bentegodi ci sarà l’Avellino. Il compito del Verona è quello di
rialzarsi immediatamente.
ANDREA FAEDDA
http://www3.tggialloblu.it/index.cfm/hurl/contenuto=519362/hellas_verona/personalita_non_basta_ci_vuole_cinismo.html/nocache=1
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