domenica 11 settembre 2016

L'EDITORIALE: Personalità non basta, ci vuole cinismo

Souprayen - foto Francesco Grigolini - Fotoexpress
Tanti applausi alla performance, ma il Verona sconfitto a Benevento, esce dal Vigorito con rabbia e delusione. E la prima “razione” di esse, viene servita subito. Caracciolo (6’) stende Ceravolo lanciato a rete e per il gialloblù è rosso diretto. Ad iniziare “a darle” però, pare proprio che sia stato l’attaccante giallorosso. Se la terna arbitrale, avesse visto meglio, sarebbe stata un’altra gara. Ad ogni modo l’Hellas anche in 10 reggeva bene e non soffriva più di tanto. Anzi. Mister Pecchia scalava Romulo a destra, sulla linea dei difensori  e spostava Pisano centrale, a far coppia con Bianchetti. Il cerchio quadrava ed i gialloblù, mantenendo comunque difesa e baricentro alti, attaccavano con prudenza. Illogico metterla sull’intensità ed allora vai coi ritmi moderati e un intelligente possesso palla, volto ad offendere. A Bessa e Fossati il compito di coprire, cucire ed inventare, mentre a Luppi e Siligardi quello d’offrire la corsia preferenziale. I veneti s’apprezzano per personalità e voglia di fare, mentre il vivace Benevento non riusciva a venir fuori se non alla mezz’ora: Fossati è costretto a fare i salti mortali per evitare la capitolazione. Scampato il pericolo è il Verona a recriminare in zona rete: Souprayen (35’), lanciato da Luppi, spreca lo 0-1. Ma la “mangiata” è soltanto l’antipasto di ciò che avverrà nella ripresa. E sarà lì a manifestarsi la 2^ parte d’amarezza scaligera. Intanto però, prima del riposo, gol del vantaggio campano: spunto di Falco che fa secco Nicolas con una bordata dal limite.

Nel secondo tempo la musica cambia. L’Hellas alza i ritmi e seppur con l’uomo in meno, mette sotto i padroni di casa. Al buon gioco del primo tempo, s’aggiungono maggiori “graffi”, anche se fine a se stessi. A divorarsi l’1-1 prima è Souprayen a tu per tu con Cragno (botta e miracolo del portiere), poi poco dopo è Siligardi che manda alle stelle a pochi metri dal bersaglio. Nonostante le loro iniziative, i veneti non riescono a passare e prestano il fianco ai contropiedi locali, comunque sventati. Pecchia le prova tutte: dai cambi dalla panchina (dentro Gomez, Fares e Cappelluzzo) alla nuova disposizione 3-4-2, ma il pari non arriva. Nella parte finale, anche per mancanza di energie, regna l’equilibrio e a chiudere definitivamente i conti ci pensa... Fares. L’algerino, al limite della propria area, è in vantaggio su Ciciretti, ma controlla male e favorisce l’avversario che davanti a Nicolas, non sbaglia: 2-0 e game over. Sabato prossimo al Bentegodi ci sarà l’Avellino. Il compito del Verona è quello di rialzarsi immediatamente.
                                                                                                                    
                                                                                                                   ANDREA FAEDDA

Pezzo pubblicato anche su Tggialloblù:
http://www3.tggialloblu.it/index.cfm/hurl/contenuto=519362/hellas_verona/personalita_non_basta_ci_vuole_cinismo.html/nocache=1


Nessun commento:

Posta un commento