lunedì 28 settembre 2015

L'EDITORIALE: Crisi: è il periodo (o l'anno?) più arduo

Foto: Francesco Grigolini - Fotoexpress
Sarebbe dovuto essere il Campionato scorso, quello più difficile: “l’anno della riconferma in Serie A”. Ma al momento pare non sia così. Inaspettatamente, per tutto ciò che sta accadendo all’Hellas nell’ultimo periodo, rischia di essere questo. E’ vero, siamo solo agli inizi, ma i rimedi vanno posti subito. C’è il pericolo che questa delicatissima fase, condizioni tutto il resto del torneo, pur coi vari Toni, Pazzini, Romulo, Sala, etc… in rosa. E i motivi li sappiamo, sono tanti. A partire dall’atteggiamento e dall’assetto rinunciatario, fino ad arrivare alle ingenuità collettive e dei singoli. In mezzo però c’è anche molta sfortuna, per via dei troppi infortuni. Per alcuni di essi c’entrerà la preparazione? Fatto sta che soprattutto le ultime due prestazioni, prima con l’Inter (e qui altra malasorte: traversa di Sala!) e ieri con la Lazio, sono risultate alterate.

Mandorlini conta le assenze e fa di necessità virtù: recupera Hallfredsson e Jankovic e col 433, pone Gomez punta centrale. Il Verona cerca di pressare alto, ma sono i biancocelesti a prendere il sopravvento (gol annullato e rigore non concesso per fallo di Helander su Felipe Anderson). Gli uomini di Pioli fanno soffrire l’Hellas che prova a distendersi, senza però trovare varchi. Insomma, Lazio padrona del campo e gialloblù che attaccano sporadicamente. Ma in una di queste azioni gli scaligeri trovano l’1-0 con Helander (assist di Viviani su palla inattiva). Poi si torna a far trincea.

Stesso copione nella ripresa. Il Verona è troppo basso e non riesce ad uscire. E tanto per cambiare, ecco altri due infortuni: out Gomez e Greco. Wszolek va a far la punta e Bianchetti a sostenere la diga. Il pareggio laziale è solo questione di tempo. Una nuova ingenuità difensiva (fallo in area di Sala su Keita) permette a Biglia di siglare il penalty dell’1-1. La Lazio insiste ma a 10’ dal termine, l’espulsione di Mauricio per fallo su Wszolek sembrava poter dare ossigeno ai gialloblù. Nonostante la superiorità numerica, l’ennesimo errore (sciagurata apertura della barriera su punizione) fa sì che Parolo, segni il definitivo 1-2. Inutili gli ultimi assalti veronesi. Stavolta il cuore ed il carattere non sono premiati.

Sabato prossimo si giocherà il derby col Chievo. Una partita fondamentale non solo per il prestigio cittadino ma anche per i punti. In un modo o nell’altro bisognerà strapparne. Il Verona è terzultimo ed il piatto piange.

                                                                                                 ANDREA FAEDDA

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