giovedì 24 settembre 2015

L'EDITORIALE: Un bel puzzle a cui mancano troppi pezzi

Foto: Francesco Grigolini - Fotoexpress
Già, proprio così. Il Verona di ieri a San Siro ha giocato davvero bene ma è stato scalognato. E purtroppo continua ad essere falcidiato da tanti, troppi infortuni. Dopo Toni (che starà fuori due mesi), ora pure Pazzini (sostituito al 21’ da Siligardi). Dai primi esami a cui è stato sottoposto il nr 11, fortunatamente sono state escluse fratture. Resta però una brutta distorsione alla caviglia che lo terrà fuori per chissà quanto tempo. Per non parlare poi dei vari Hallfredsson, Marquez, Romulo, Ionita e del giovane Fares. L’infermeria gialloblù è piena d’infortuni a medio-lungo termine.

Ma veniamo alla gara. La disposizione tattica di Mandorlini (5-3-2 o 3-5-2) manda completamente a soqquadro lo scacchiere interista. L’Hellas è ben coperto, concentrato e compatto e non disdegna di distendersi. Sì, appena può riparte, rendendosi anche più insidioso degli avversari. Molto meglio rispetto alle gare di Genova e Bergamo. Di fronte a questo “muro” i nerazzurri ci capiscono poco o niente. Trovare spazi è impresa ardua.

Gli scaligeri fanno la partita che devono fare e si segnalano per qualche bella incursione (bravi Sala, Pisano e Siligardi), sventata dalla difesa di casa. Al 41’ ci potrebbe stare pure il rigore su Gomez (fallo di Medel), ma l’arbitro lascia correre. E l’Inter? Si mette in evidenza solo nel finale del primo tempo con due fucilate di Guarin e Medel, respinte da Helander e Viviani che s’immolano. Il pari tutto sommato è giusto.
In avvio di ripresa, il Verona sfiora subito il gol. Greco (buona anche la sua prova), lancia Sala (più in forma rispetto ai precedenti match), il cui sinistro dal limite va a stamparsi sulla traversa a portiere battuto. Anche qua una grandissima sfortuna. Dal possibile vantaggio, si va immediatamente sotto nell’azione successiva. Da corner, Felipe Melo stacca benissimo su Albertazzi e trafigge Rafael. Dopo il gol incassato, l’Hellas un po’ barcolla (conclusione ravvicinata di Perisic, Rafael ribatte) ma non affonda. Rimane in partita e prova ancora ad offendere con Siligardi che però non trova il pertugio giusto. L’Inter controlla e gestisce, rimanendo alla fine ancora la capolista (cinica davanti e attenta in difesa) a punteggio pieno.

All’Hellas tutti i rammarichi. Ma stavolta ai ragazzi di Mandorlini non si può dir nulla. Hanno fatto quel che hanno potuto contro il ben più quotato avversario e solo per via della malasorte son tornati a casa con le pive nel sacco.
                                                                                Andrea Faedda 

Pezzo pubblicato anche su Tggialloblu.it:


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