Ponendo
la lente d’ingrandimento sui primi 45’, vediamo tanto equilibrio, anche
se alla lunga è emersa la supremazia territoriale granata. L’errore del
Verona è stato proprio quello. Lasciar giocare il Toro. Apprezzabile la
disposizione in campo dei veneti: squadra corta pronta a ripartire e
difesa alta per quanto possibile. Ma senza la giusta pressione e
mettendo poca aggressività, il 4-4-2 disegnato da Delneri ha dato dei
mezzi risultati. Gli uomini di casa ne hanno approfittato prendendo
campo, pur restando comunque evanescenti. La parata più difficile per
Gollini è arrivata al 32’ su Benassi, ma per il resto è stata normale
amministrazione.
Nel secondo tempo, l’Hellas entra
in campo con un piglio diverso. Wszolek e Jankovic s’invertono e dopo
10’ Toni ha la palla del possibile 0-1, ma si coordina male e non
impatta. Delneri insiste, capisce che il momento è favorevole ed
inserisce Pazzini, levando Gomez. Al 69’, arriva l’azione più ghiotta
con Wszolek che salendo a sinistra ha l’opportunità di tirare o di
servire Toni solo al centro dell’area. Il polacco tergiversa e viene
recuperato, scialacquando la bella opportunità. Fortunatamente la legge
del “gol mangiato-gol subito” stavolta ha fatto eccezione e la frittata
(unico errore del match) che stavano combinando Gollini e Helander al
92’ non si è concretizzata. Sarebbe stato troppo perché la difesa a
parte in quel frangente si è comportata benissimo. Ci si aspetta ben
altro però da una squadra che deve lottare con le unghie e con i denti
per ottenere la salvezza: maggior coraggio, determinazione, lucidità
sottoporta ed uno spirito più battagliero.
ANDREA FAEDDA
Pezzo pubblicato anche su Tggialloblù:
http://www.tggialloblu.it/pages/469161/hellas_verona/con_un_pizzico_di_rabbia_in_piu.html
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