| Roma-Verona 2-2, foto sportmediaset |
Casale 7: Non sbaglia nulla. Bravo tanto in fase difensiva quanto nelle percussioni offensive. Tudor lo toglie soltanto per non rischiare il secondo giallo. (Dal 56′ Depaoli 5: Prestazione davvero modesta).
Gunter 6,5: Dirige con la consueta autorevolezza la difesa dell’Hellas. Resiste fino alla fine, seppur visibilmente stremato.
Ceccherini 6: Non elegantissimo, ma efficace in marcatura. Si concede pure qualche licenza in avanti. Esce colpito dai crampi. (Dal 78’ Sutalo sv)
Faraoni 6.5: Suo il cross dal quale nasce il goal dell’1 a 0. Si muove con disinvoltura sulla fascia destra, fintantoché Tudor non decide di farlo retrocedere a “terzo” di difesa.
Tameze 8: Con un sinistro fulminante, realizza la rete del 2 a 0. Uomo ovunque. Bravissimo in entrambe le fasi. Indiscutibilmente il migliore in campo. (Dal 78’ Retsos sv)
Ilic 6,5: La miglior prestazione del serbo in questa stagione certamente non esaltante. Ispira l’azione del goal di Tameze ed offre una regia di buon livello. Cala alla distanza.
Lazovic 6: Prezioso in entrambe le fasi. Nel primo tempo si fa notare per alcune giocate di pregio sulla fascia sinistra. Cala vistosamente nella seconda metà della ripresa.
Barak 6.5: Raggiunge quota 10 gol, divenendo il centrocampista più prolifico dell’Hellas nella massima serie. Un primo tempo di buon livello. Cala progressivamente nella ripresa.
Caprari 7: Fa dannare la difesa giallorossa con i suoi dribbling ubriacanti e serve a Tameze un eccellente assist per la rete del 2 a 0. Tudor lo sostituisce troppo frettolosamente (Dal 63′ Bessa 4,5: Impatto disastroso sul match. Non punge mai e si addormenta su Bove che è libero di battere a rete)
Simeone 6.5: Segna un goal d’autore, ma in (millimetrico) fuorigioco. Un primo tempo di buon livello, a totale servizio dei compagni. Anche lui sostituito troppo frettolosamente da Tudor (Dal 63′ Lasagna 4,5: L’ingresso suo e di Bessa segnano il crollo del Verona. Anche lui, disastroso).
All: Igor Tudor 5: Il suo Verona gioca un primo tempo da poesia del calcio. Ma, con i suoi cambi, trasforma uno splendido cigno in un brutto anatroccolo, gettando alle ortiche una vittoria assolutamente a portata di mano.
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